martedì 12 agosto 2008

Romanzo - Pagina 1

E' quando scatta il verde al semaforo, che Marco realizza di non sapere più dove stia recandosi.
Un colpo di clacson dell'auto dietro la sua lo risveglia dal brevissimo torpore dovuto alla confusione del momento successivo alla sua presa di coscienza.
Prosegue diritto, in una città che si rivela essergli sconosciuta...
Piuttosto, ha nella sua mente ricordi di città conosciute?
Se il semaforo, quel semaforo che ha appena oltrepassato, è verde, la sua mente è rossa, oppure gialla, in bilico, fra consapevolezza di esistere e orrore del vuoto che percepisce dentro di sè.
Accorsta al primo parcheggio utile, spegne i motori dell'auto e si guarda allo specchietto:
Chi sono io?
Osserva i passanti dai vetri opachi della sua auto, quasi aspettandosi che uno di essi, soffermandosi, lo riconosca e lo saluti, assegnandogli una identità.

Datemi una identità.
E chi vorresti essere?
Non lo so.

Bell'affare.

Si domanda se sia un vantaggio, o meno, l'aver perduto la memoria. Ha forse ricordi tristi da dimenticare? O proprio in quel medesimo istante una donna meravigliosa lo sta aspettando a casa, iniziando a domandarsi perché mai suo marito stia tardando?

Idea!

Controllare la rubrica del proprio cellulare.

Nomi comuni ma identicamente sconosciuti scorrono sotto di lui, femminili, maschili, pseudonimi, cognomi.

Dovrei chiamare ad uno di questi numeri e, all'interlocutore, chiedergli chi sono.
Si farebbe una risata.
Ma intanto saprei chi sono.
Se proprio ne sei convinto...

Compone il numero di una certa Ilaria, ma la voce della segreteria "...l'utente da lei cercato non è al momento raggiungibile" frena il suo fievole entusiasmo nascente.

Prova ancora: "...l'utente è irraggiungibile"

"Irraggiungibile"

Ancora dai: "...il numero da lei selezionato è inesistente"

Ma come?! Qui c'è scritto Stefano!

La batteria del telefono sta per scaricarsi.

Devo muovermi devo chiamare qualcuno devo chiedergli chi sono!

Laura
Maurizio
Mauro
Papà

Papà! Ecco sì..!

Compone il numero, sente squillare...

Oh, finalmente!

"Pronto?"
"Papà! Mi senti?" (che strana sensazione dare del papà a uno sconosciuto)
"Chi parla?"
"Tuo... tuo figlio!" (è più un punto interrogativo piuttosto che esclamativo)
"Io non ho figli"
Click.
Ha riattaccato, e la batteria del telefono decide di scaricarsi proprio in quel momento.

Merda.



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